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Matricola 75190

Il racconto di Liliana Segre, l’esperienza di una bambina nei lager nazisti. Certe cose si sanno, ma si cerca di rimuoverle, come se fossero un brutto sogno. Eppure bisogna ricordare, perché altrimenti c’è il pericolo di ripetere certi orrori. Quello che mi sconvolge è l’omertà di chi ha visto e si è girato dall’altra parte. Lo capisco. Forse avrei fatto anch’io la stessa cosa. Ma questo non deve più capitare. Perché oggi sappiamo e non possiamo più tirarci indietro. Bisogna reagire insieme. E soprattutto bisogna aver fede in un mondo migliore. Sapendo che il male assoluto si sconfigge solo con il bene assoluto. E la Croce ne è un segno.

Gesù io non lo amo, ma lo stimo immensamente

Questa frase è attribuita a don Gino Rigoldi da Nando Dalla Chiesa in un articolo del Fatto Quotidiano di oggi. Non so se sia giusto distinguere “amare” da “stimare”. Io distinguerei invece tra “seguire” e “adorare”. Il cristiano è colui che segue Gesù, e in questo senso lo stima e lo ama. Ma l’adorazione è un’altra cosa. Essa fa parte del culto della personalità, che significa proiettare su un altro i propri desideri di onnipotenza per trarne vantaggi spirituali e materiali. La liturgia cristiana non dovrebbe essere vissuta come un culto, ma come una memoria. Gesù bisogna ricordarlo per poterlo seguire e imitare, non per dargli culto o unirsi al suo culto per Dio. Nella Bibbia anche il culto a Dio è stato criticato dai profeti, i quali hanno messo al primo posto l’obbedeienza alla sua volontà.

La fede come psicoterapia

Veronesi in un video afferma giustamente che la cura del corpo deve cominciare dall’anima, cioè dalla persona in tutte le sue facoltà. Perciò un ruolo fondamentale nella cura del paziente deve essere assegnato alla psico-terapia, la terapia dell’anima. Per questo esiste oggi la psicoterapia, di cui i medici, e non solo loro, dovrebbero essere al corrente. Ora proprio la fede, nelle sue manifestazioni religiose o atee, deve essere una psicoterapia e coloro che la coltivano, in primis i sacerdoti, dovrebbero essere psicoterapeuti. Purtroppo, come i medici anche i sacerdoti possono dimenticarsi della persona, limitandosi a curare, con dogmi e precetti morali, le manifestazioni esterne della persona. E’ un errore che si paga. E’ anche per questo che oggi tanta gente si allontana dalla Chiesa.