Vangeli e Atti

Gesù ha annunziato la buona notizia (Vangelo) del regno di Dio in Palestina, prima nella zona rurale della Galilea e alla fine in Gerusalemme. Alla sua morte i suoi discepoli hanno fondato in tutto il mondo greco-romano comunità che si rifacevano a lui. Queste comunità hanno conservato i ricordi riguardanti Gesù, che consistevano sia nel racconto dei suoi gesti a volte straordinari, sia nella trasmissione dei suoi detti, molto simili nella forma a quelli tipici della letteratura sapienziale. Questo materiale serviva alla catechesi (didachê) dei neofiti, i quali con essi approfondivano i pochi dati essenziali che erano stati comunicati a loro prima della conversione (kêrygma). Ben presto questi racconti e detti assunsero una forma stereotipata e cominciarono a essere raccolti in piccole collezioni in base all’argomento o a parole-chiave. Era grande però il rischio che, col passare del tempo, molto materiale venisse dimenticato. È allora che, a ridosso dell’anno 70 d.C., un autore anonimo, poi designato con il nome di Marco, ha pensato di raccogliere tutto il materiale da lui conosciuto per farne un volumetto, chiamato poi «vangelo», da mettere a disposizione delle comunità per la catechesi dei neofiti.

Un ventina d’anni dopo altri due autori hanno composto anch’essi un vangelo, a cui è stato dato rispettivamente il nome di Matteo e Luca. A tal fine hanno ripreso il testo di Marco e l’hanno ampliato con altro materiale ricavato da altre fonti. Questi due vangeli, assieme a quello di Marco, sono chiamati «sinottici» perché possono essere messi su tre colonne parallele e letti con un solo colpo d’occhio. Ciò è dovuto al fatto che Matteo e Luca utilizzano il materiale che non si trova in Marco in modo tale da non discostarsi dalla sua trama.

Un diverso tentativo di scrivere un vangelo è stato fatto, alla fine del I secolo d.C., da un quarto autore, designato con il nome dell’apostolo Giovanni, il quale dimostra di conoscere in una certa misura la tradizione sinottica ma la rielabora profondamente in un nuovo contesto.

A questi quattro vangeli si ricollega un’opera, attribuita all’evangelista Luca, che narra i primi passi della comunità cristiana, concentrandosi soprattutto sull’attività missionaria svolta dall’apostolo Paolo. Ad essa è stato dato il titolo di Atti degli apostoli.

Sia i quattro vangeli che gli Atti degli apostoli non intendono elaborare dottrine o concetti teologici. Tuttavia in forma narrativa essi vogliono trasmettere un messaggio. In altre parole, essi raccontano eventi passati allo scopo di dare un fondamento alla fede dei loro lettori. Di conseguenza si trovano in essi non solo i ricordi del passato, ma anche le interpretazioni che ne sono state date dalle comunità che rappresentano.

Nella presentazione dei vangeli sinottici seguiamo l’ordine con cui si trovano nel canone. Si suggerisce però di leggere per primo Marco, il più antico dei tre, dal quale dipendono Matteo e Luca.

Matteo
Marco
Luca
Giovanni
Atti degli Apostoli