Matricola 75190
Il racconto di Liliana Segre, l’esperienza di una bambina nei lager nazisti. Certe cose si sanno, ma si cerca di rimuoverle, come se fossero un brutto sogno. Eppure bisogna ricordare, perché altrimenti c’è il pericolo di ripetere certi orrori. Quello che mi sconvolge è l’omertà di chi ha visto e si è girato dall’altra parte. Lo capisco. Forse avrei fatto anch’io la stessa cosa. Ma questo non deve più capitare. Perché oggi sappiamo e non possiamo più tirarci indietro. Bisogna reagire insieme. E soprattutto bisogna aver fede in un mondo migliore. Sapendo che il male assoluto si sconfigge solo con il bene assoluto. E la Croce ne è un segno.
Allora, quello che sarebbe successo, lo sapevano solo i capi politici, non la gente comune. Oggi, quando il mare si chiude su una mamma e una bambina abbracciate, lo sappiamo tutti. Ma nessuno interviene. L’indifferenza di oggi è colpa più grave. Abbiamo lasciato, ieri che l’antisemitismo si intrecciasse con il razzismo verso i neri (la guerra d’Etiopia!) e oggi ancora. Sentiamo l’eco lontana di cose già avvenute ma viviamo la stessa incredulità. E’ vero, certe situazioni sono “impossibili” fin quando non avvengono. Ma sono avvenute. Ed è colpevole non ascoltare e non riflettere su quanto i testimoni ancora in vita ci raccontano. Sono da ringraziare e tanto. Credo che “fare memoria” di momenti così forti e tragici, sia per loro una scelta coraggiosa ma molto dolorosa. Grazie Liliana Segre.