Storia deuteronomistica

Al Deuteronomio fa seguito una serie di sei libri (Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele, 1-2 Re) che narrano le vicende di Israele dall’ingresso nella terra promessa fino all’esilio. Nella Bibbia ebraica questi libri vanno sotto il nome di «Profeti anteriori», in quanto essi portano il nome di personaggi che venivano ritenuti come profeti. Inoltre fanno la loro apparizione in essi diverse figure profetiche come Samuele, Gad, Natan, Isaia e Geremia e specialmente Elia ed Eliseo.Per i cristiani invece formano la prima parte di una raccolta di «Libri storici». Nel canone cristiano dopo i Giudici si colloca il libretto di Rut. Esso viene qui inserito solo perché è ambientato nello stesso periodo storico; nella Bibbia ebraica si trova tra gli Scritti.

Gli autori di questi libri raccontano la storia di Israele alla luce della dolorosa esperienza dell’esilio, con lo scopo di mostrare come la fine dei regni di Israele (722 a.C.) e di Giuda (587 a.C.) e la deportazione dei loro abitanti sia stata l’attuazione dei castighi divini preannunziati dai profeti e non, come si poteva credere, la prova che yhwhavesse abbandonato il suo popolo. Per comporre la loro opera, essi si sono serviti di tutto il materiale di cui potevano disporre. Secondo il metodo proprio degli antichi narratori, essi hanno rispettato le loro fonti, adattandole però alle loro vedute religiose o inserendo in esse sezioni più o meno ampie che riflettono la loro visione teologica.

Le idee che ispirano i redattori di questi libri sono quelle contenute nel Deuteronomio. La loro compilazione è quindi attribuita alla cosiddetta «scuola deuteronomistica» cioè a quei circoli profetici che hanno composto il quinto libro della Tôrah. Per questo motivo essi sono solitamente designati come «Corpo storico deuteronomistico». Generalmente si pensa che la composizione di questa raccolta sia iniziata nel 621 a.C., data del ritrovamento da parte di Giosia del libro della legge, che solitamente viene ritenuto come una prima stesura del  Deuteronomio. Essa sarebbe stata portata a termine, non si sa se in terra d’esilio o a Gerusalemme, dopo la metà del secolo VI: infatti l’ultimo evento narrato è la grazia accordata nel 561 dal re babilonese Evil-Merodach (Amel-Marduk, che ha regnato negli anni 561-559 a.C.) a Ioiachin, re di Giuda, che si trovava in esilio a Babilonia (2Re 25,27-30). Questo argomento non è però apodittico, in quanto è possibile che i redattori finali, pur vivendo qualche decennio dopo, abbiano avuto altri motivi per chiudere la loro storia con quell’episodio.

Giosuè
Giudici
Rut
1-2Samuele
1-2 Re