Scritti post-paolini

L’epistolario del Nuovo Testamento contiene altri sette scritti che, ad eccezione della cosiddetta «lettera» agli Ebrei, si presentano come lettere ma in realtà sono dei piccoli trattati.  Ad eccezione nuovamente della lettera agli Ebrei, la quale è anonima, le altre lettere portano il nome di alcuni eminenti personaggi del Nuovo Testamento: Giacomo, Pietro (due lettere), Giovanni (tre lettere) e da Giuda. Questi scritti sono chiamati «lettere cattoliche» in quanto non sono indirizzati espressamente a una particolare comunità ma a tutta la Chiesa. Vi è poi l’Apocalisse di Giovanni, da cui il genere apocalittico ricava il suo nome.

Questi scritti si presentano e sono stati attribuiti a discepoli della prima ora in quanto questo era l’unico mezzo per dare loro l’importanza che, secondo le comunità in cui hanno visto la luce, essi si meritavano. In realtà essi sono stati composti verso la fine del secolo I d.C. da autorevoli autori cristiani in località per lo più sconosciute. Esse quindi non rispecchiano il pensiero di coloro a cui sono attribuite, ma piuttosto sono testimonianze degli sviluppi del cristianesimo ha avuto alla fine del primo secolo. Non è escluso che alcune di esse rivelino influssi diretti o indiretti della «scuola paolina».

Lettera agli Ebrei
Lettera di Giacomo
1 Lettera di Pietro
2 Lettera di Pietro
Lettere di Giovanni
Lettera di Giuda
Apocalisse di Giovanni e conclusioni