Autore: Alessandro Sacchi

nato ad Alessandria classe 1937 laureato in scienze bibliche

Tempo di Pasqua B – 7. Domenica

Dio è amore

Il tema di questa liturgia è indicato nella seconda lettura: Dio è amore. Se Dio esiste non può essere che amore allo stato più puro. È lui quella forza che aggrega e tiene uniti tutti gli esseri e opera negli esseri umani creano rapporti, solidarietà, comunione. Per noi questo amore infinito, che ci previene e ci illumina, è attestato dall’esperienza umana di Cristo, che ha dato se stesso per noi. Nella prima lettura la sostituzione di Giuda è l’occasione che Luca coglie per indicare come la testimonianza di Gesù debba prolungarsi in quella degli apostoli. Nel vangelo è Gesù che prega per i suoi discepoli perché possano testimoniare nel mondo l’amore di Dio e così facendo siano portatori gi gioia. Se Dio è amore, non ha bisogno di comandi o punizioni per mantenerci sulla retta strada. Spesso noi non riusciamo a spiegare come questo amore possa conciliarsi con tutto il male di cui è impregnato il mondo. In astratto non c’è una risposta a questa domanda. Ma in concreto, prendendo sul serio il messaggio dell’amore, si constata come nelle tenebre di questo mondo solo la fede nellamore sconfinato di Dio può dare un senso alla nostra vita.

Ascensione del Signore C

Assenza e presenza del Maestro

La scena dell’ascensione di Gesù è una creazione di Luca, il quale ne parla con dettagli diversi sia nel vangelo che negli Atti degli apostoli. Negli Atti Luca racconta che Gesù, dopo la sua risurrezione, è rimasto per quaranta giorni con gli apostoli parlando loro del regno di Dio. Al termine di questo periodo egli li conduce al monte degli Ulivi e lì, davanti ai loro occhi, viene elevato in alto e una nube lo sottrae ai loro occhi. Ma due uomini in bianche vesti, chiaramente due angeli, gli stessi che avevano annunziato alle donne la risurrezione di Gesù, li riportano alla realtà: il tempo di Gesù è finito, adesso comincia il tempo degli apostoli che dovranno annunziare il vangelo in tutto il mondo.

Nel brano del vangelo l’ascensione di Gesù è collocata nello stesso giorno di Pasqua. Diversamente dal racconto degli Atti, la scena si svolge dalle parti di Betania. Gesù ricorda che i profeti avevano preannunziato due eventi: il Cristo dovrà patire e risorgere dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Anche qui il messaggio è chiaro: il tempo di Gesù è ormai concluso. Ora inizia l’ultimo periodo della storia annunziato dai profeti, quello in cui saranno protagonisti i suoi discepoli ai quali spetta il compito di essere suoi testimoni in tutto il mondo. Poi Gesù si distacca da loro e sale in cielo nel gesto di benedirli. È un segno di commiato che comporta un diverso modo di essere presente attraverso il loro sforzo di rendere attuale il suo messaggio.

Nella seconda lettura si afferma simbolicamente che con la sua morte di Gesù è entrato nel santuario del Cielo con il suo sangue per offrire a Dio una volta per tutte il sacrificio che ci purifica dai nostri peccati. Così facendo egli ci ha aperto la strada per ricongiungerci a Dio.

Con il racconto dell’ascensione di Gesù, Luca ha voluto mostrare visivamente come, con la morte e la risurrezione di Gesù, si sia verificato una svolta radicale. Ormai Gesù non è più presente con i suoi discepoli, i quali non potranno più dipendere da lui e neppure da capi carismatici o rivelazioni personali. Tuttavia egli sarà presente in loro e continuerà attraverso di loro a operare per trasformare questo mondo in un luogo di pace e di fraternità. L’ascensione di Gesù al cielo è una scena simbolica che non suggerisce l’evasione da questo mondo ma la necessità di andare a Dio impegnandosi nel mondo e per il mondo, come ha fatto Gesù.

Tempo di Pasqua A – 7. Domenica

La manifestazione della gloria di Dio

La gloria è un’immagine per indicare la manifestazione in questo mondo del Dio invisibile. Questa manifestazione raggiunge il suo culmine nella persona di Gesù, soprattutto nel momento finale della sua vita, quello cioè della sua morte in croce. In quel momento Gesù, rivelando l’amore infinito di Dio, rivela anche la sua gloria in quanto inviato dal Padre per la salvezza del mondo. Egli ha potuto così comunicare la gloria di Dio ai suoi discepoli, con il compito di testimoniarla a tutto il mondo. Essi possono svolgere questa missione in quanto si raccolgono in comunità, adottando fra loro quello stesso tipo di rapporto che egli ha avuto nei loro confronti. Questa scelta comporterà per loro sacrifici e rinunzie, le quali però non toglieranno ma piuttosto aumenteranno la loro gioia.