Categoria: BLOG

Il papa misogeno?

La rivista femminista tedesca Emma ha proclamato Papa Francesco “Sexist Man Alive 2021”. Per il giornale il Pontefice argentino è l’uomo più misogino dell’anno ed è il «capo di un sistema di apartheid in cui le donne sono di serie B».

Il giornale femminista, oltre a criticare il fatto che le donne nella Chiesa «sono serve di padroni pii e puliscono i pavimenti delle chiese», critica il Papa per avere, a suo dire, «snobbato innumerevoli cattolici impegnati che da decenni si battevano per il diritto delle donne di diventare sacerdotesse o almeno diaconesse».

da La Stampa del 27/10/2021

Theobald: in Europa come i primi cristiani

Il ruolo delle chiese nell’Europa di oggi

«È un ruolo triplice», ha risposto il teologo francese.

In primo luogo vi è «un compito di ispirazione». «Nel continente ci sono molti cristiani che possono riflettere, pregare e agire: essi possono mettersi in ascolto della vita quotidiana dei loro concittadini, perché questa vita quotidiana per molti è diventata estremamente difficile».

C’è poi un secondo aspetto, relativo al pluralismo religioso: insieme ai cristiani in Europa ci sono gli ebrei, i musulmani e altre comunità di fede. In questo contesto il ruolo dei cristiani è quello di «promuovere l’ecumenismo in un modo estremamente concreto tra tutte le componenti della società europea, di creare la fraternità e la pace».

Infine c’è un terzo aspetto che attiene alla tendenza «transumanista» della nostra società di sacralizzare il progresso. «Viviamo in una società nella quale tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, scientifici, tecnologici, digitali ecc. assumono l’immaginario del transumanesimo e corrono il rischio di essere sacralizzati».

Paradossalmente quindi, sostiene il teologo, «le Chiese hanno un ruolo di de-sacralizzazione», che può fondarsi su una risorsa fondamentale della tradizione cristiana, la fraternità.

«La fraternità infatti non attiene alla sfera del sacro ma piuttosto a una risorsa fondamentale nella tradizione cristiana, che è la santità».

«Certamente – ha concluso Theobald – il ruolo delle Chiese in Europa in questo momento sarà più modesto rispetto a quello che hanno avuto in passato», ma questo in fondo «riporta i cristiani di oggi a quello che era già stato il gesto dei cristiani dei primi secoli quando iniziarono ad annunciare il Vangelo di Gesù Cristo: quello di chiedere ospitalità per la loro fede».

Dio non è neanche un’ipotesi?

Ricavo da Franco Ferrari, Dio non è neanche un’ipotesi?

Alcuni cattolici si sono mostrati molto risentiti da una frase, detta a suo tempo, da Parisi: “Dio per me non è nemmeno un’ipotesi”. Risentimento totalmente ingiustificato. La teologia non contempla tra le sue categorie metodologiche l’ipotesi, se non come analogia debole per dar forza al discorso. L’ipotesi appartiene alla scienza e basta, al discorso scientifico, al metodo scientifico e basta. Ora il problema è vecchio di anni, di secoli, l’ho visto ripresentarsi in moltissime conferenze tra teologi e scienziati, ma anche tra filosofi e scienziati. Esso nasce quando uno invade il campo dell’altro con l’autorevolezza della sua disciplina e pretende di dire qualcosa di assolutamente vero sulla disciplina dell’altro. Il contrasto tra fede e scienza è tutto qua.

La pandemia ci dovrebbe aver insegnato che la scienza non può dire “l’assolutamente vero”, come pretendeva il ministro Speranza in una sua uscita per la stampa nei primi tempi della pandemia. La scienza, ci ricorda Popper, può dire il verosimile, o più semplicemente ciò che oggi funziona per capire un fenomeno, per predire un fenomeno. La frase di Parisi è non solo scientificamente assolutamente legittima, ma non è un’affermazione sull’esistenza di Dio, semmai è un’affermazione sull’impossibilità di uno scienziato in quanto tale di dire qualcosa su Dio (come ribadito ieri in una  lettera pubblicata su Avvenire). (…)