Beneficenza e/o solidarietà
La Germania in questo dopoguerra è stata all’avanguardia nell’aiuto alle popolazioni più povere del pianeta. L’ho visto personalmente dall’osservatorio dei paesi in via di sviluppo. Ora la pandemia del Coronavirus sta facendo un miracolo: la Germania è costretta a passare dalla beneficenza alla solidarietà. E questo significa non semplicemente dare ma condividere. Per esempio accettando di far emettere dalla BCE i famosi Euro-bonds. E lo stesso discorso riguarda anche noi in diversi campi. E la Chiesa? Nessuna organizzazione ha fatto tanta beneficenza come la Chiesa. Ma in campo di condivisione a che punto siamo? Come giustificare le grandi disparità tra clero e laici, uomini e donne, ricchi e poveri, chi fa la beneficenza e chi la riceve? Oggi la pandemia ci insegna che solo la solidarietà ci può salvare. Continuo a chiedermi perché quello che dovremo fare per forza non lo facciamo per amore.
Siamo tutti nella stessa barca ci dice papa Francesco e io vorrei considerare questo sito la prima barca per imparare a remare (condividere) lontano. Ho sentito tante persone che sentono la mancanza della Messa delle Angeliche, ma la Messa la si ascolta stando su una panca o la si “vive” insieme? Il momento centrale non è quello comunitario? e non potremmo cominciare a sperimentarlo su questa pagina? Potremmo darci suggerimenti su gesti di solidarietà, magari più creativi del dare soldi o perlomeno in modo non anonimo, nel senso di conoscere e farsi carico della realtà che vogliamo aiutare. Così potremmo anche aiutarci a chiarirci reciprocamente pensieri, preoccupazioni, proposte che in questo periodo certamente sono affiorati nella nostra mente e nel nostro cuore.
I primi cristiani condividevano molto naturalmente e soprattutto condividevano come comunità, ma molto presto anche nelle comunità primitive si insinuò l’insegnamento della Chiesa che predicò la “povertà spirituale”, bisognava sentirsi spiritualmente poveri, staccati dai beni posseduti … ma per paradosso si poteva continuare a possedere! La stessa Chiesa con tutti i suoi sfarzosi apparati sembra perpetrare ancora questo concetto.
E’ un’incoerenza che avvertite anche voi, interiormente e al di fuori di voi? Come superare il dare nel condividere?