I segni dei tempi
Al tempo del Concilio era questo un tema molto in voga. Poi è scomparso. Oggi dovrebbe essere ripreso in grande stile perchè i segni da interpretare sono tanti. È diffusa la percezione di un declino planetario che mette a rischio la sopravvivenza stessa del nostro pianeta. Ma la fede non può cedere al pessimismo. Se le vicende del mondo sono guidate da un Ente superiore, ogni evento non può essere che un segno di un progetto che si sta realizzando. La fede da sé non può dirci come questo progetto si stia dipanando nel corso della storia. Ma può aprirci gli occhi per vedere come negli eventi e attraverso di essi si stia formando quel grande puzzle che è il nostro destino. E di conseguenza, se si vede, ci si può muovere in quella direzione, senza cedere al pessimismo e allo scoraggiamento.
Sono d’accordo con Sandro, ma nella faticosa costruzione di un mondo migliore, mi chiedo se alla fine rimanga posto per quell’indefinito Ente superiore ( o Dio) di cui parliamo. E anche: se di Lui nulla sappiamo, perché ci ostiniamo a chiamarlo Padre nostro buono e misericordioso?
Di fronte a tanti disastri e morti che la natura produce ogni giorno, anche al di fuori della colpevole incuria umana, mi riesce davvero difficile credere che un Ente superiore guidi le vicende del mondo secondo un progetto di bene. Ciò non significa che si ceda all’immobilismo e alla rassegnazione, ognuno è tenuto a portare il proprio mattoncino all’edificazione di un mondo migliore, dando senso comunque, in questo modo, alla propria vita.
Per me è difficile parlare di Dio, in quanto è un mistero inaccessibile alla ragione umana. Ma se credo che un mondo migliore sia possibile e che valga la pena impegnarsi perché si realizzi, allora sono cristiano, in quanto condivido la fede di Gesù. Anche se non necessariamente cattolico o membro di un’altra chiesa cristiana.
Grazie per queste parole, un vero respiro per l’anima…a sostegno del nostro cammino.