Conversione
Il vangelo di questa domenica propone alla riflessione della comunità la vicenda di Zaccheo, il quale è protagonista di una conversione genuina al Vangelo del Regno. La prima lettura propone di affrontare questo tema dal punto di vista di Dio, la cui misericordia è l’unica capace di suggerire un cambiamento radicale di vita. Dio ama tutti gli esseri umani perché è stato lui a crearli. Dio ha compassione di tutti e chiude gli occhi sui peccati degli uomini aspettando il loro pentimento. La misericordia di Dio è un mistero che il credente non può spiegare ma solo sperimentare nella propria vita.
I frutti della misericordia di Dio appaiono nella vicenda di Zaccheo: egli era un pubblicano, cioè un agente del fisco, ricco e potente, il quale, ricevendo la visita di Gesù, improvvisamente cambia il suo atteggiamento nei confronti del suo prossimo. Egli percepisce la presenza di Gesù nella sua casa come un segno della misericordia divina che libera e guarisce. Certo, Zaccheo doveva essere molto ricco se, dopo aver dato metà dei suoi beni ai poveri, gli resta la possibilità di restituire quatto volte quello che ha frodato. Dopo che Gesù è andato nella sua casa, Zaccheo scopre che le persone vengono prima delle cose. Gesù lo sottolinea attribuendo la salvezza di Zaccheo non alle opere da lui compiute ma al fatto che anche lui, pur essendo un pubblicano, è figlio di Abramo: infatti ha riscoperto il significato di essere membro di un popolo che ha un rapporto speciale con Dio: infatti egli scopre che il senso della vita consiste non nel possesso dei beni materiali, ma nella giustizia e nella fraternità. Con questo racconto Luca, l’unico evangelista che lo riporta, vuole mettere in luce il capovolgimento di valori che ha luogo quando uno si incontra con Dio.
Nella seconda lettura si affronta il tema della seconda venuta di Gesù e si afferma, a nome di Paolo, che essa non è imminente. L’attesa della fine del mondo è oggi al di fuori delle prospettive della gente. Resta però la visione di un mondo migliore per il quale vale la pena combattere e soffrire, rinunziando al possesso egoistico dei propri beni. È questo il modo giusto di glorificare Dio.
La vicenda di Zaccheo, nel contesto della liturgia odierna, mostra come la misericordia di Dio raggiunga anche persone che hanno accumulato, magari in modo disonesto, una grande quantità di beni. In questo caso Gesù non esige l’abbandono dei propri beni, come aveva fatto con l’uomo ricco che aveva invitato a seguirlo, ma indica la strada per usarli correttamente, al servzio del proprio prossimo.
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