Quant’era bello il pensiero unico!

Dall’articolo di Salvatore Cernuzio, “Parolin: preoccupanti le divisioni tra conservatori e progressisti, fanno danno alla Chiesa”, in Vatican Insider:
“Le divisioni tra cosiddetti conservatori e progressisti sono «motivo di preoccupazione» nella Chiesa di oggi; entrambi creano infatti una divisione che «fa molto danno alla Chiesa». Ad affermarlo, con l’aplomb diplomatico che lo contraddistingue, è il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, in una lunga intervista alla Cope, l’emittente radiofonica della Conferenza episcopale spagnola. A colloquio con il direttore editoriale José Luis Restán, il porporato parla di riforma della Curia e rapporti con la Cina, del viaggio in Iraq e dell’attuale situazione europea, poi si sofferma a riflettere sulle «divisioni e opposizioni» che generano «confusione» in ambienti ecclesiali ma soprattutto tra i fedeli, come quelle che si registrano da settimane tra diversi episcopati dopo la pubblicazione del responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede che vieta la benedizione alle coppie omosessuali”.
Perché non ascoltare la base prima di intervenire con decisioni unilaterali? L’unica alternativa al pensioro unico e alle “divisioni e opposizioni” è una vera sinodalità tra vescovi, ma con la partecipazione determinante del popolo di Dio, come avviene attualmente nel sinodo tedesco.